STUDIO COMMERCIALISTA DOTT. GIULIO GASTALDELLO
CIRCOLARE
007-2011 -
L’Opzione per
Per poter determinare la convenienza fiscale della cedolare secca, è necessario analizzare la situazione reddituale complessiva del contribuente. Di seguito verranno esposti alcuni esempi, con tipologie di soggetto passivo d’imposta differenti, al fine di verificare quanto possa risultare conveniente la novella introdotta dall’art. 3 del decreto sul federalismo municipale.
L’art. 3
Ø Concerne le persone fisiche che concedono in locazione unità abitative accatastate nelle categorie da A1 a A11 (escluso A10), ed eventuali pertinenze (solo se locate congiuntamente all’abitazione). Il soggetto deve agire fuori dall’esercizio di attività d’impresa o di arti e professioni;
Ø
È istituita un’imposta dell’IRPEF, che incide il
reddito dei fabbricati derivante dalla locazione, sostitutiva sia dell’Irpef,
sia delle addizionali IRPEF regionale e comunale,
nonché delle imposte di registro e di bollo dovute per la registrazione,
risoluzione e proroga del contratto di locazione;
Ø
è di tipo opzionale, in
quanto la sua applicazione è rimessa alla scelta del locatore. Nei casi
frequenti di contitolarità dell’immobile, l’opzione è esercitata distintamente da ciascun locatore.
La base imponibile su cui applicare l’imposta sostitutiva è il canone di locazione annuo stabilito in contratto con le seguenti aliquote:
- 21% per le locazioni a canone “libero”;
-
19% per le locazioni a canone “concordato”.
I vantaggi che derivano dall’applicazione della cedolare sono i seguenti:
> per il locatario, il risparmio dell’imposta di registro e la sospensione dell’aggiornamento ISTAT del canone di locazione per il periodo di durata dell’opzione.
> per
il locatore, l’imposizione dei redditi da locazione in via separata rispetto
agli altri redditi assoggettati ad IRPEF. In pratica, l’aliquota IRPEF marginale diverrebbe
più bassa, in quanto il reddito soggetto ad opzione
non concorrerebbe più alla determinazione del reddito “complessivo” IRPEF.
L’applicazione delle aliquote da “cedolare secca” più basse (21% o 19%)
rispetto a quelle marginali IRPEF determina possibili risparmi d’imposta in presenza di elevati
redditi, in situazioni di non rilevanti oneri deducibili. All’Irpef, bisogna
considerare Il risparmio dell’imposta di registro e dell’imposta
di bollo e l'esenzione dalla comunicazione alla Pubblica Sicurezza (art. 12,
D.L. n. 59/1978).
Per poter esprimere un giudizio di convenienza fiscale della “cedolare secca” è indispensabile
valutare nel suo complesso la posizione
CASO n. 1
· Reddito soggetto a tassazione ordinaria: 6.000 euro
· Reddito da locazione a canone libero: 10.000 euro
· Aliquota IRPEF marginale: 23%
· Addizionale Regionale 0,80%
· Addizionale Comunale 0,10%
· Adeguamento ISTAT (2,3 x 75%): 1,73%
|
Tassazione ordinaria |
Cedolare secca |
Base imponibile |
8.500 |
10.000 |
IRPEF (23%) |
1.955 |
- |
Addizionale Regionale IRPEF |
68 |
- |
Addizionale Comunale IRPEF |
10 |
- |
Imposta di registro (1% carico proprietario) |
100 |
- |
Cedolare secca (21%) |
- |
2.100 |
Rinuncia adeguamento ISTAT |
- |
173 |
TOTALE |
2.133 |
2.273 |
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Il regime di tassazione più conveniente risulta essere quello della tassazione ordinaria; il risparmio rispetto all’applicazione della cedolare secca è di 140 euro. Inoltre, se il canone fosse convenzionato, il vantaggio rispetto al regime della cedolare sarebbe di oltre 600 euro.
CASO n. 2
· Reddito soggetto a tassazione ordinaria: 15.000 euro
· Reddito fondiario a canone libero: 10.000 euro
· Aliquota IRPEF marginale: 27%
· Addizionale Regionale 0,80%
· Addizionale Comunale 0,10%
· Adeguamento ISTAT (2,3 x 75%): 1,73%
|
Tassazione ordinaria |
Cedolare secca |
Base imponibile |
8.500 |
10.000 |
IRPEF (27%) |
2.295 |
- |
Addizionale Regionale IRPEF |
68 |
- |
Addizionale Comunale IRPEF |
10 |
- |
Imposta di registro (1% carico proprietario) |
100 |
- |
Cedolare secca (21%) |
- |
2.100 |
Rinuncia adeguamento ISTAT |
- |
173 |
TOTALE |
2.473 |
2.273 |
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In questo caso, il regime della cedolare secca risulta più conveniente, salvo l’ipotesi di canone convenzionato, dove il regime di tassazione ordinaria risulta più vantaggioso di quasi euro 500.
CASO n. 3
· Reddito soggetto a tassazione ordinaria: 25.000 euro
· Reddito fondiario a canone libero: 10.000 euro
· Aliquota IRPEF marginale: 34%
· Addizionale Regionale 0,80%
· Addizionale Comunale 0,10%
· Adeguamento ISTAT (2,3 x 75%): 1,73%
|
Tassazione ordinaria |
Cedolare secca |
Base imponibile |
8.500 |
10.000 |
IRPEF (34%) |
2.890 |
- |
Addizionale Regionale IRPEF |
68 |
- |
Addizionale Comunale IRPEF |
10 |
- |
Imposta di registro (1% carico proprietario) |
100 |
- |
Cedolare secca (21%) |
- |
2.100 |
Rinuncia adeguamento ISTAT |
- |
173 |
TOTALE |
3.068 |
2.273 |
|
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In questo caso il regime di tassazione più conveniente risulta essere quello della cedolare secca, con un risparmio d’imposta rispetto all’applicazione della tassazione ordinaria è di 795 euro. Nel caso di canone convenzionato, risulta più conveniente il regime ordinario, con un risparmio d’imposta di circa 100 euro.
CASO n. 4
· Reddito soggetto a tassazione ordinaria: 35.000 euro
· Reddito fondiario a canone libero: 10.000 euro
· Aliquota IRPEF marginale: 38%
· Addizionale Regionale 0,80%
· Addizionale Comunale 0,10%
· Adeguamento ISTAT (2,3 x75%): 1,73%.
|
Tassazione ordinaria |
Cedolare secca |
Base imponibile |
8.500 |
10.000 |
IRPEF (38%) |
3.230 |
- |
Addizionale Regionale IRPEF |
68 |
- |
Addizionale Comunale IRPEF |
10 |
- |
Imposta di registro (1% carico proprietario) |
100 |
- |
Cedolare secca (21%) |
- |
2.100 |
Rinuncia adeguamento ISTAT |
- |
173 |
TOTALE |
3.408 |
2.273 |
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In questo caso, il regime di tassazione della cedolare secca risulta più conveniente per oltre euro 1.100. Nel caso di canone convenzionato, i due regimi risultano pressoché uguali.
CASO n. 5
· Reddito soggetto a tassazione ordinaria: 55.000 euro
· Reddito fondiario: 10.000 euro
· Aliquota IRPEF marginale: 41%
· Addizionale Regionale 0,80%
· Addizionale Comunale 0,10%
· Adeguamento ISTAT (2,3 x 75%): 1,73%
|
Tassazione ordinaria |
Cedolare secca |
Base imponibile |
8.500 |
10.000 |
IRPEF (41%) |
3.485 |
- |
Addizionale Regionale IRPEF |
68 |
- |
Addizionale Comunale IRPEF |
10 |
- |
Imposta di registro (1% carico proprietario) |
100 |
- |
Cedolare secca (21%) |
- |
2.100 |
Rinuncia adeguamento ISTAT |
- |
173 |
TOTALE |
3.663 |
2.273 |
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Il regime di tassazione più conveniente risulta essere quello della cedolare secca, il risparmio d’imposta rispetto alla tassazione ordinaria è di 1.390 euro. In caso di canone convenzionato, il risparmio con la cedolare secca è di euro 345.-
CASO n. 6
· Reddito soggetto a tassazione ordinaria: 75.000 euro
· Reddito fondiario: 10.000 euro
· Aliquota IRPEF marginale: 43%
· Addizionale Regionale 0,80%
· Addizionale Comunale 0,10%
· Adeguamento ISTAT (2,3 x75%): 1,73%
|
Tassazione ordinaria |
Cedolare secca |
Base imponibile |
8.500 |
10.000 |
IRPEF (43%) |
3.655 |
- |
Addizionale Regionale IRPEF |
68 |
- |
Addizionale Comunale IRPEF |
10 |
- |
Imposta di registro (1% carico proprietario) |
100 |
- |
Cedolare secca (21%) |
- |
2.100 |
Rinuncia adeguamento ISTAT |
- |
173 |
TOTALE |
3.833 |
2.273 |
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Il regime di tassazione più conveniente risulta essere quello della cedolare secca, il risparmio rispetto all’applicazione della tassazione ordinaria è di 1.560 euro. Con il canone convenzionato, il risparmio con il regime della cedolare secca è di euro 463.-
Conclusioni
Con un
reddito complessivo fino a 15.000 euro, il contribuente non ha convenienza ad
esercitare l’opzione per la cedolare secca. Diversamente, per un reddito complessivo superiore, il beneficio della
cedolare secca è maggiore, rendendo pertanto più conveniente l'opzione, ed aumenta
all’aumentare del reddito complessivo. Se il contratto è a canone
convenzionato, il risparmio di imposta diviene
significativo oltre la soglia di euro 25.000.-